Il termine consulenza organizzativa è così ampio che se non lo delimitiamo entro certi parametri, rischiamo di elencare una serie di parole e concetti vuoti, che non hanno attinenza con la realtà che viviamo.

Anzitutto serve delimitare la dimensione delle imprese a cui si vuole proporre una consulenza. Infatti, secondo la dimensione, il principio organizzativo che sottende al successo, o meno, dell’organizzazione, è completamente diverso.

Il secondo parametro di cui serve tenere conto è lo stato di evoluzione dell’azienda. Secondo il ben noto studio di Greiner, sono cinque gli stadi evolutivi delle imprese:

1. Crescita per creatività

2. Crescita per direzione

3. Crescita per delega

4. Crescita per coordinamento

5. Crescita per collaborazione

Secondo il punto di evoluzione dell’impresa, ci saranno esigenze organizzative diverse.

Altro elemento da tenere in considerazione è il contesto in cui opera l’azienda e con contesto si intende quello sociale, la congiuntura economica, quella politica.

Quarto, la sostenibilità economica e finanziaria dell’impresa e le leve che utilizza per stare sul mercato.

Infine, si deve tenere conto del settore dell’impresa: operare nel mondo dell’IOT non è come quello dei servizi alla persona o nella produzione e così via.

Quindi, esistono ricette universali quando si parla di consulenza organizzativa?

La risposta è ovviamente. NO!

L’approccio sano del consulente è quello che prevede un’analisi dei punti sopra elencati, prima di proporre eventuali strade da intraprendere per addivenire ad un miglioramento delle proprie performance.

La proposta di Theorema, è quella di supportare il cliente in un’approfondita analisi sistemica, grazie a consulenti esperti in ogni settore elencato e poi predisporre col cliente un piano industriale che parte dalla rinnovata capacità organizzativa.

Per maggiori informazioni: info@theorema.eu